In Italia scarseggiano le lauree brevi professionalizzanti. Le ragioni sono varie ma si legge comunque una diffusa inclinazione, che ha radici lontane, che considera l’Università come bacino di selezione e di formazione di una “classe dirigente” più che come strumento e luogo di formazione di figure da proiettare nel mercato del lavoro. Negli ultimi anni qualche passo in tale direzione si è compiuto ma chi scrive reputa che il cammino sia ancora molto lungo. Secondo “Education at a glance” ciò rischia di arretrare lo sviluppo economico del paese. Infatti il tasso di laurea per i 25-34enni è soltanto del 34% (contro il 50% della media Ocse). Sono più incoraggianti i dati che riguardano tutti quelli che hanno deciso di intraprendere la strada dei Master Universitari o lauree a ciclo unico come Medicina, per quest’ultima, infatti, la media italiana è intorno al 20%, con un significativo +3% rispetto alla media OCSE.
In questo modo i giovani studenti italiani provano ad evitare un percorso di studi tortuoso e spesso poco utile, in modo da prepararsi adeguatamente e soddisfare le richieste del mercato e poter congiuntamente sfruttare le opportunità di stage lavorativi orientati al job placement finale o rivolti a ricercare per il candidato un’esperienza formativa “totale” all’interno di un’azienda. E’ in quest’ottica che viene presa in considerazione in maniera più produttiva la parte post studio, in confronto ai semplici tirocini universitari, principalmente rivolti alla scelta di un piccolo progetto da presentare come tesi finale.
Un master permette di approfondire in maniera specifica e verticale determinati argomenti fondamentali per l’attività lavorativa che si andrà a svolgere, inoltre consente un allargamento del proprio network in termini di conoscenze personali, docenti, aziende o semplici amicizie. Molti master ed il MaDAMM non è da meno, permettono di effettuare stage finali in aziende di primaria importanza, questo elemento è determinante e spesso costituisce un vero e proprio ponte verso mercato del lavoro.
Se si considera inoltre che l’accesso al master può avvenire attraverso l’assegnazione di una borsa di studio che spesso copre fino al 60/70% dell’intera quota e/o attraverso altre agevolazioni come ad esempio i voucher, l’opportunità di ottenere una formazione specifica ed anche un placement di livello è davvero alla portata di tutti.